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TUMORE AL SENO METASTATICO TRIPLO NEGATIVO. STUDIO DI FASE 3 TROPION-BREAST02: DATOPOTAMAB DERUXTECAN HA MIGLIORATO SIGNIFICATIVAMENTE LA SOPRAVVIVENZA GLOBALE MEDIANA DI CINQUE MESI RISPETTO ALLA CHEMIOTERAPIA PER IL TRATTAMENTO DI PRIMA LINEA DI PAZIEN

TUMORE AL SENO METASTATICO TRIPLO NEGATIVO. 

STUDIO DI FASE 3 TROPION-BREAST02: DATOPOTAMAB DERUXTECAN HA MIGLIORATO SIGNIFICATIVAMENTE LA SOPRAVVIVENZA GLOBALE MEDIANA DI CINQUE MESI RISPETTO ALLA CHEMIOTERAPIA PER IL TRATTAMENTO DI PRIMA LINEA DI PAZIENTI NON CANDIDABILI ALL'IMMUNOTERAPIA

 

· Datopotamab deruxtecan di Daiichi Sankyo e AstraZeneca ha dimostrato anche una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante del 43% del rischio di progressione di malattia o di morte

· Datopotamab deruxtecan è la sola terapia a migliorare significativamente la sopravvivenza globale rispetto alla chemioterapia in questa popolazione di pazienti

Tokyo e Basking Ridge, NJ – (19 ottobre 2025) – I risultati positivi dello studio di fase 3 TROPION-Breast02 hanno mostrato con datopotamab deruxtecanq un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante dei due endpoint primari, sopravvivenza globale (OS) e sopravvivenza libera da progressione (PFS), rispetto alla chemioterapia scelta dallo sperimentatore per il  trattamento di prima linea dei pazienti con tumore al seno triplo negativo (TNBC) localmente recidivante, inoperabile o metastatico per i quali l’immunoterapia non era indicata. Questi recenti risultati saranno presentati oggi in una sessione proffered paper (LBA21) all’edizione 2025 del Congresso della European Society for Medical Oncology (#ESMO25).

Datopotamab deruxtecan è un anticorpo farmaco-coniugato (antibody drug conjugate, ADC) realizzato con tecnologia ADC DXd e specificamente progettato per legarsi a TROP2, scoperto da Daiichi Sankyo (TSE: 4568) e sviluppato e commercializzato da Daiichi Sankyo e AstraZeneca (LSE/STO/Nasdaq: AZN).

Datopotamab deruxtecan ha dimostrato un miglioramento di 5,0 mesi della OS mediana rispetto alla chemioterapia (rapporto di rischio [HR]: 0,79; intervallo di confidenza [IC] 95% 0,64-0,98; p=0,0291). La OS mediana è risultata di 23,7 mesi nei pazienti trattati con datopotamab deruxtecan rispetto a 18,7 mesi in quelli trattati con chemioterapia.

Datopotamab deruxtecan ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte del 43% rispetto alla chemioterapia (HR: 0,57; IC 95% 0,47-0,69; p<0,0001) come valutato da una revisione centrale indipendente in cieco (blinded independent central review, BICR). La PFS mediana è risultata di 10,8 mesi nei pazienti trattati con datopotamab deruxtecan rispetto a 5,6 mesi in quelli trattati con chemioterapia.

Datopotamab deruxtecan è associato a risposte terapeutiche più durature rispetto alla chemioterapia. Il tasso di risposta obiettiva (objective response rate, ORR) è stato del 62,5% con datopotamab deruxtecan, che comprende 29 risposte complete (complete response, CR) e 173 risposte parziali (partial response, PR) rispetto al 29,3% con chemioterapia, che comprende otto CR e 86 PR. La durata mediana della risposta (duration of response, DoR) nei pazienti trattati con datopotamab deruxtecan ha superato l’anno (12,3 mesi) rispetto a 7,1 mesi in quelli trattati con chemioterapia.

Lo studio ha arruolato anche pazienti con fattori prognostici sfavorevoli come metastasi cerebrali stabili e progressione rapida di malattia dopo un trattamento per malattia in fase iniziale (intervallo libero da malattia inferiore a sei mesi). Oltre ad arruolare pazienti con un tumore che non esprimeva PD-L1, lo studio TROPION-Breast02 ha arruolato pazienti con tumori con espressione di PD-L1 per i quali l’immunoterapia non era indicata per altri fattori. Al cut-off dei dati del 25 agosto 2025, 53 (8,4%) pazienti erano ancora in trattamento, 45 (14,1%) con datopotamab deruxtecan e 8 (2,6%) con chemioterapia.

“Nello studio TROPION-Breast02, datopotamab deruxtecan ha dimostrato un prolungamento significativo della sopravvivenza e ha quasi raddoppiato il tempo libero da progressione di malattia – spiega Giampaolo Bianchini, Professore associato e responsabile del Gruppo mammella dell’IRCSS Ospedale San Raffaele, Università Vita-Salute San Raffaele di Milano -. Questi importantissimi risultati, ottenuti nelle pazienti con tumore al seno metastatico triplo negativo in prima linea non candidabili all’immunoterapia, sono ancora più rilevanti in quanto questo è l’unico studio che ad oggi ha incluso pazienti con recidiva precoce di malattia, condizione purtroppo frequente e caratterizzata da aggressività biologica, clinica e resistenza ai farmaci convenzionali, e per la quale ad oggi non avevamo valide opzioni terapeutiche”.

“Il tumore al seno triplo negativo, in cui rientrano il 15% delle diagnosi di carcinoma mammario, non presenta i recettori degli estrogeni, del progesterone e della proteina HER2 – afferma Giuseppe Curigliano, Presidente eletto ESMO (Società Europea di Oncologia Medica), Professore di Oncologia Medica all’Università di Milano e Direttore Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative allo IEO di Milano -. Questo significa che non risponde alla terapia ormonale e ai farmaci che hanno come bersaglio HER2. È la forma più aggressiva, in cui il rischio di ricaduta a distanza aumenta rapidamente a partire dalla diagnosi. Inoltre, colpisce spesso donne giovani, al di sotto dei 50 anni, che si trovano nel pieno della loro vita familiare e professionale, come madri, mogli e lavoratici, con significativi impatti psicologici e sociali. Da qui la necessità di opzioni terapeutiche innovative che possano offrire un miglioramento delle attuali opzioni e preservino la qualità della loro vita. I risultati di questo studio confermano che datopotamab deruxtecan è superiore alla chemioterapia standard ed offre nuove opzioni di cura ai pazienti con tumore mammario triplo negativo”.

I pazienti trattati con datopotamab deruxtecan sono stati sottoposti al trattamento per un periodo più che doppio rispetto a quelli trattati con chemioterapia (durata mediana del trattamento di 8,4 mesi contro 4,1 mesi) e hanno manifestato un tasso inferiore di eventi avversi correlati al trattamento (TRAE) associati all’interruzione (4% vs 7%). I TRAE di Grado ≥3 si sono verificati nel 33% e nel 29% dei pazienti nel braccio con datopotamab deruxtecan e chemioterapia, rispettivamente. I TRAE di Grado >=3 più comuni sono stati neutropenia (3%, 13%), stomatite (8%, 0%), leucopenia (<1%, 4%), fatigue (3%, 3%), vomito (1%, <3%), anemia (2%, 3%), alopecia (0%, <3%), neuropatia periferica (0%, 2%), secchezza oculare (1%, 0%), nausea (<1%, <1%), diminuzione dell’appetito (<1%, <1%) e stipsi (<1%, 0%). Si è verificato un solo evento di Grado 5 di malattia polmonare interstiziale (ILD) nel braccio con datopotamab deruxtecan ritenuto collegato alla terapia da un comitato indipendente. L’evento di polmonite è stato definito di Grado 3 e la morte è stata attribuita alla progressione di malattia dall’investigatore.

“I pazienti con tumore al seno metastatico triplo negativo presentano una delle prognosi peggiori di tutti i sottotipi di tumore al seno, e per coloro che non sono candidabili all’immunoterapia, la chemioterapia è stata a lungo il trattamento standard”, dichiara Ken Takeshita, MD, Global Head, R&D, Daiichi Sankyo. “I risultati dello studio TROPION-Breast02 mostrano che datopotamab deruxtecan ha il potenziale per sostituire la chemioterapia tradizionale in questo setting e di migliorare significativamente la sopravvivenza dei pazienti”.

“I risultati dello studio TROPION-Breast02 mostrano per la prima volta che i pazienti con tumore al seno metastatico triplo negativo possono beneficiare di un’alternativa alla chemioterapia nel setting di prima linea che permette di ritardare la progressione di malattia e di prolungare la vita”, sostiene Susan Galbraith, MBBChir, PhD, Executive Vice President, Oncology Hematology R&D, AstraZeneca. “Osservare un miglioramento così importante per i pazienti trattati con datopotamab deruxtecan in monoterapia in prima linea nel setting metastatico ci rende fiduciosi nel suo potenziale in combinazione con durvalumab, e nel setting iniziale, potenzialmente curativo in cui sono in corso altri studi”.

Inoltre, AstraZeneca e Daiichi Sankyo presenteranno a ESMO i dati aggiornati dello studio di fase 1b/2 BEGONIA che mostrano che datopotamab deruxtecan in combinazione con durvalumab, la terapia anti-PD-L1 di AstraZeneca, ha prodotto una forte attività antitumorale come trattamento di prima linea dei pazienti con TNBC metastatico nei vari livelli di espressione di PD-L1 e in modo particolare in quelli con elevata espressione di PD-L1. Questi risultati saranno presentati lunedì 20 ottobre (555MO).

Daiichi Sankyo e AstraZeneca stanno valutando datopotamab deruxtecan in diversi stadi e setting terapeutici del TNBC in altri studi di fase 3. Lo studio TROPION-Breast03 sta valutando datopotamab deruxtecan come terapia adiuvante con o senza durvalumab rispetto alla terapia scelta dall’investigatore nei pazienti con tumore al seno triplo negativo di stadio I-III con malattia invasiva residua dopo terapia sistemica neoadiuvante. Lo studio TROPION-Breast04 sta valutando datopotamab deruxtecan più durvalumab in neoadiuvante rispetto a pembrolizumab più chemioterapia in neoadiuvante in pazienti con tumore al seno triplo negativo di stadio II-III o con recettore ormonale (HR) basso. Lo studio TROPION-Breast05 sta valutando datopotamab deruxtecan in prima linea con o senza durvalumab rispetto alla terapia scelta dallo sperimentatore in pazienti con TNBC metastatico con espressione di PD-L1. 

Lo studio TROPION-Breast02

TROPION-Breast02 è uno studio globale di fase III, multicentrico, randomizzato, in aperto, che valuta l'efficacia e la sicurezza di datopotamab deruxtecan rispetto alla chemioterapia scelta dallo sperimentatore (paclitaxel, nab-paclitaxel, capecitabina, carboplatino o eribulina) in pazienti con TNBC localmente ricorrente inoperabile o metastatico non precedentemente trattato non candidabili all'immunoterapia. Lo studio comprendeva pazienti con tumore senza espressione di PD-L1, nonché pazienti con tumori con espressione di PD-L1 che non potevano ricevere immunoterapia a causa di una precedente esposizione nella malattia in stadio iniziale, comorbilità o non accessibilità alla immunoterapia nella loro area geografica. L'arruolamento includeva pazienti con malattia de novo o ricorrente, indipendentemente dall'intervallo libero da malattia, e pazienti con fattori prognostici sfavorevoli come metastasi cerebrali.

I due endpoint primari di TROPION-Breast02 sono PFS valutata da una revisione centrale indipendente in cieco e OS. I principali endpoint secondari includono PFS valutata dallo sperimentatore, il tasso di risposta obiettiva, la durata della risposta, il tasso di controllo della malattia, la farmacocinetica e la sicurezza.

Lo studio TROPION-Breast02 ha arruolato 644 pazienti in centri in Africa, Asia, Europa, Nord America e Sud America. Per ulteriori informazioni, consultare ClinicalTrials.gov.

Il tumore al seno triplo negativo

Il tumore al seno triplo negativo rappresenta circa il 15% di tutti i casi di carcinoma mammario, con circa 345.000 diagnosi a livello globale ogni anno.1,2 Il TNBC viene diagnosticato più frequentemente nelle donne più giovani e in premenopausa ed è più diffuso nelle donne nere e ispaniche.3,4,5 Il TNBC metastatico è il tipo di carcinoma mammario più aggressivo e ha una delle prognosi peggiori, con una sopravvivenza globale mediana di soli 12-18 mesi e solo circa il 14% delle pazienti vive a cinque anni dalla diagnosi.5,6,7

Mentre alcuni tumori al seno possono risultare positivi ai recettori degli estrogeni, ai recettori del progesterone o alla sovraespressione di HER2, il TNBC risulta negativo a tutti e tre.5 A causa della sua natura aggressiva e dell'assenza di recettori per il tumore al seno, il TNBC è tipicamente difficile da trattare.5 Per i pazienti con malattia metastatica con tumori che esprimono PD-L1, l'aggiunta dell'immunoterapia alla chemioterapia ha migliorato i risultati nel setting di prima linea.8,9 Tuttavia, per circa il 70% dei pazienti con TNBC metastatico non candidabili all'immunoterapia, la chemioterapia rimane lo standard di cura di prima linea.1,2

TROP2 è una proteina ampiamente espressa in diversi tumori solidi, tra cui TNBC.10  TROP2 è associata a una maggiore progressione del tumore e a una scarsa sopravvivenza nei pazienti con tumore del seno.11,12

Datopotamab deruxtecan

Datopotamab deruxtecan (datopotamab deruxtecan-dlnk solo negli US) è un ADC diretto contro TROP2. Progettato utilizzando la tecnologia DXd ADC di proprietà di Daiichi Sankyo, datopotamab deruxtecan è uno dei sei ADC DXd nella pipeline oncologica di Daiichi Sankyo e uno dei programmi più avanzati nella piattaforma scientifica ADC di AstraZeneca. Datopotamab deruxtecan è composto da un anticorpo monoclonale umanizzato IgG1 anti-TROP2, sviluppato in collaborazione con la Sapporo Medical University, legato a diversi payload di inibitori della topoisomerasi I (un derivato dell'exatecano, DXd) tramite linker scindibili a base di tetrapeptidi.

Datopotamab deruxtecan (6 mg/kg) è approvato in più di 35 paesi/regioni in tutto il mondo per il trattamento di pazienti adulti con tumore del seno HR-positivo, HER2-negativo (IHC 0, IHC 1+ o IHC 2+/ISH-) non resecabile o metastatico che hanno ricevuto in precedenza terapia endocrina e chemioterapia per malattia non resecabile o metastatica, sulla base dei risultati dello studio TROPION-Breast01.

Datopotamab deruxtecan (6 mg/kg) è approvato in Russia e negli Stati Uniti per il trattamento dei pazienti adulti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico con mutazione di EGFR, precedentemente sottoposti a terapia anti-EGFR e chemioterapia a base di platino, sulla base dei risultati degli studi TROPION-Lung05 e TROPION-Lung01. Il mantenimento dell'approvazione per questa indicazione negli Stati Uniti potrebbe essere subordinato alla verifica e alla descrizione del beneficio clinico in uno studio di conferma. 

Il programma di sviluppo clinico di datopotamab deruxtecan

È in corso un programma di sviluppo clinico globale completo con oltre 20 studi che valutano l'efficacia e la sicurezza di datopotamab deruxtecan in diversi tipi di tumore, tra cui NSCLC, TNBC e carcinoma uroteliale. Il programma comprende otto studi di fase III sul tumore del polmone e cinque studi di fase III sul tumore al seno che valutano datopotamab deruxtecan come monoterapia e in combinazione con altri trattamenti antitumorali in vari setting.

La collaborazione tra Daiichi Sankyo e AstraZeneca

A Marzo 2019 Daiichi Sankyo e AstraZeneca hanno finalizzato una collaborazione a livello globale al fine di sviluppare e commercializzare congiuntamente trastuzumab deruxtecan a cui si è aggiunto datopotamab deruxtecan a Luglio 2020, escluso il Giappone dove Daiichi Sankyo mantiene i diritti esclusivi per ciascun ADC. Daiichi Sankyo è unica responsabile per la produzione e la fornitura di trastuzumab deruxtecan e datopotamab deruxtecan.

Contatti

Daiichi Sankyo Italia                              
Riccardo Chiappani
Tel.+39 3404047359
riccardo.chiappani@daiichisankyo.com

AstraZeneca
Paolo Pedemonte
Tel. +39 3470713741
paolo.pedemonte@astrazeneca.com


q Questo farmaco è soggetto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta.

Riferimenti

1 O’Reilly D, et al. World J Clin Oncol. 2021;12(3):164-182.

2 World Health Organization. Breast Cancer. Accessed October 2025.

3 American Cancer Society. Triple-Negative Breast Cancer. Accessed October 2025.

4 Martinez M, et al. Breast Cancer Res Treat. 2017;166(1):185-193.

5 Vargas L, et al. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2019;28(11):1771-1783.

6 National Cancer Institute. SEER Cancer Stat Facts: Female Breast Cancer Subtypes. Accessed October 2025.

7 Huppert L, et al. Ther Adv Med Oncol. 2022;14:1-25.

8 Cortes J, et al. N Engl J Med. 2022;387:217-226.

9 Geurts V, et al. Curr Treat Options Oncol.2023; 24:628-643.

10 Rossi V, et al. Front Immunol. 2024 Aug;15: 1447280.

11 Lin H, et al. Exp Mol Pathol. 2013:94(1): 73-78.

12 Goldenberg D, et al. Oncotarget. 2018;9(48): 28989-29006.

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