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Ipercolesterolemia: AIFA approva la rimborsabilità per il nuovo trattamento first-in-class di acido bempedoico e dell’associazione fissa acido bempedoico/ezetimibe

Fino all’80% dei pazienti affetti da ipercolesterolemia non riesce a raggiungere i target di colesterolo LDL raccomandati dalle nuove linee guida internazionali, nonostante l'assunzione di terapie ipolipemizzanti, e rimane ad un rischio maggiore di sviluppare eventi come infarto o ictus. [i],[ii],[iii]

L’AIFA ha approvato la rimborsabilità del nuovo trattamento first-in-class di acido bempedoico,q disponibile in formulazione singola o in un’associazione a dose fissa di acido bempedoico ed ezetimibe,q per ridurre ulteriormente i livelli di colesterolo LDL. 

 

Roma, 9 marzo 2023 – L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità del trattamento first-in-class (primo nel suo genere con questo meccanismo d’azione) di acido bempedoico e dell’associazione a dose fissa di acido bempedoico ed ezetimibe, per il trattamento di pazienti adulti i cui livelli di colesterolo LDL (C-LDL) nel sangue restano troppo elevati nonostante l'assunzione di trattamenti come le statine e altre terapie ipolipemizzanti. In Italia l'acido bempedoico e la sua associazione a dose fissa con ezetimibe sono prescrivibili in regime di rimborsabilità tramite una scheda di prescrizione.

“The lower the better: più basso è il livello di C-LDL di una persona, minore è il suo rischio cardiovascolare. Le più recenti linee guida per la gestione delle dislipidemie (ESC/EAS 2019) hanno rivisto gli obiettivi C-LDL indicando un target di <55mg/dL nei pazienti a rischio molto alto e <70mg/dL per i pazienti a rischio alto. Più dell’80% dei pazienti non raggiunge il target di C-LDL, nonostante l'assunzione di trattamenti come le statine e altre terapie ipolipemizzanti, con conseguente aumento del rischio di infarto o ictus, responsabili dell’85% dei decessi causati da malattia cardiovascolare aterosclerotica.

Negli studi clinici condotti su oltre 4.000 pazienti a rischio alto e molto alto di eventi cardiovascolari, l’acido bempedoico e la sua associazione a dose fissa con ezetimibe hanno costantemente dimostrato riduzioni significative del C-LDL con un buon profilo di tollerabilità. [iv],[v],[vi],[vii] Grazie al suo specifico meccanismo d'azione, l'acido bempedoico non viene attivato nel muscolo scheletrico, riducendo così il potenziale di effetti indesiderati muscolo-correlati come le mialgie.[viii]

L’accumulo di lipidi nella parete dei vasi sanguigni, soprattutto di quelli trasportati dalle LDL (le lipoproteine aterogene per eccellenza) è in grado di causare una infiammazione del vaso, un processo noto come aterosclerosi. La aterosclerosi determina la formazione di placche, che complicandosi limitano il flusso di sangue al cuore o al cervello, con conseguenze che possono essere in alcuni casi fatali. L'evidenza è ormai chiara ed indiscutibile: il colesterolo delle LDL è una causa diretta e comprovata di eventi come infarti, ictus e, quindi anche e, di morte per malattie cardiovascolari su base ischemica. Di conseguenza, le ultime linee guida dell'ESC invitano a ridurre il più possibile il C-LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo, nelle persone ad alto rischio. - ha spiegato Marcello Arca, Past President della Società Italiana per lo studio della Aterosclerosi (SISA) - La disponibilità in Italia dell’acido bempedoico e dell’associazione fissa di acido bempedoico ed ezetimibe fornirà nuove importanti opzioni terapeutiche per aiutare i pazienti a raggiungere i loro obiettivi di colesterolo LDL".

L’acido bempedoico è un nuovo trattamento orale, first-in-class (primo nel suo genere con questo meccanismo d’azione), da assumere una volta al giorno, che può essere associato ad altri trattamenti ipolipemizzanti per ridurre ulteriormente i livelli di C-LDL. L’acido bempedoico fornisce ai pazienti una riduzione aggiuntiva dal 17 al 28% del C-LDL in aggiunta alle statine alla massima dose tollerata, con o senza altre terapie orali ipolipemizzanti. Negli studi clinici è stata osservata una riduzione di circa il 18% del C-LDL con le statine ad alta intensità e una riduzione del C-LDL fino al 28% nei pazienti che non assumevano statine. Invece l’associazione fissa acido bempedoico/ezetimibe, ha dimostrato una riduzione di circa 38% del C-LDL rispetto al placebo, in aggiunta alla terapia ipolipemizzante di background. [ix],[x]

"L’acido bempedoico rappresenta un nuovo efficace strumento nell’armamentario terapeutico soprattutto per i pazienti a più alto rischio cardiovascolare che non hanno raggiunto gli obiettivi terapeutici nonostante le terapie ipolipemizzanti in corso, e per i pazienti intolleranti. -  ha dichiarato Fulvio Colivicchi, Presidente dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) - “Questo farmaco ha il vantaggio di poter essere associato a qualsiasi terapia ipolipemizzante, di avere un buon profilo di tollerabilità e di essere facilmente accessibile dal momento che potrà essere prescritto sia dagli specialisti che dai medici di medicina generale.”

 

Un nuovo meccanismo d’azione
L’acido bempedoico è un profarmaco che agisce sul ben noto processo di sintesi del colesterolo, a monte del target epatico delle statine, inibendo un nuovo target molecolare: l'ATP citrato liasi (ACL), un enzima coinvolto nella produzione di colesterolo nel fegato.
L’associazione a dose fissa di acido bempedoico ed ezetimibe è un nuovo trattamento orale in monosomministrazione giornaliera che combina due metodi complementari per ridurre il colesterolo in una singola compressa orale da assumere una volta al giorno. L'acido bempedoico inibisce la produzione di colesterolo nel fegato, mentre l'ezetimibe riduce l'assorbimento del colesterolo alimentare nell'intestino.
Grazie al suo specifico meccanismo d’azione, l’acido bempedoico non è attivo nel muscolo scheletrico, pertanto non si prevede che possa provocare effetti indesiderati muscolo-correlati come ad esempio le mialgie.

"L’ipercolesterolemia è una malattia silenziosa, perché non ha sintomi evidenti, ma ormai le evidenze scientifiche hanno dimostrato che contribuisce in modo sostanziale ad eventi come infarti e ictus, con un impatto devastante sulla vita dei pazienti e delle loro famiglie. Siamo sempre molto partecipi ogni volta che in Italia vengono messi a disposizione nuovi trattamenti che aiuteranno i troppi pazienti che risultato non aderenti ai trattamenti prescritti, spesso proprio a causa di effetti collaterali delle terapie, o che non riescono comunque a raggiungere i target ottimali di C-LDL”-  ha dichiarato Emanuela Folco, Presidente della Fondazione Italiana per il Cuore – “E contemporaneamente  auspichiamo che si rinsaldi sempre di più la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, affinché cresca in primis la consapevolezza del pubblico sui gravi rischi della ipercolesterolemia e si realizzi una più solida alleanza medico-paziente”.

 

L’impatto delle malattie cardiovascolari e dell’ipercolesterolemia in Italia
Le malattie cardiovascolari (MCV) rappresentano oggi la prima causa di morte nel mondo, con una stima di circa 17,9 milioni di decessi ogni anno, di cui l’85% causati da infarto o ictus.[xi] In Italia le malattie cardiovascolari sono responsabili del 35.8% di tutti i decessi (32.5% negli uomini e 38.8% nelle donne), superando i 230.000 casi annui. [xii] Solo nel 2017, 47.000 dei decessi dovuti a MCV sono stati attribuiti a ipercolesterolemia.[xiii]

"Daiichi Sankyo è lieta di mettere l’acido bempedoico e la sua associazione a dose fissa con ezetimibe a disposizione di coloro che non riescono a tenere sotto controllo i loro livelli di colesterolo LDL. Un trattamento unico nel suo genere, per rispondere come sempre alle esigenze di cura insoddisfatte, soprattutto quelle dei pazienti a più alto rischio cardiovascolare", ha concluso Joanne Jervis, Vice President European Customer Experience Daiichi Sankyo, “Ma continuiamo a profondere il nostro impegno anche in campagne e iniziative mirate ad accrescere la consapevolezza dei pazienti e degli specialisti, perché crediamo profondamente che per realizzare la nostra mission di migliorare la qualità della vita dei pazienti, temi come quelli dell’aderenza terapeutica, della prevenzione primaria e secondaria, siano altrettanto cruciali quanto lo sviluppo di farmaci innovativi.”

 

Indicazioni terapeutiche
L’acido bempedoico (180 mg) è stato approvato da AIFA[xiv] per pazienti adulti affetti da ipercolesterolemia primaria (familiare eterozigote e non familiare) o dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta: in associazione a una statina o con una statina in associazione ad altre terapie ipolipemizzanti in pazienti non in grado di raggiungere gli obiettivi di colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (Low density liprotein-cholesterol, LDL-C) con la dose massima tollerata di una statine; oppure in monoterapia o in associazione ad altre terapie ipolipemizzanti in pazienti intolleranti alle statine o nei quali ne è controindicato l’uso.

L’associazione acido bempedoico (180mg) /ezetimibe (10mg) associa due metodi complementari per ridurre il colesterolo in una singola compressa da assumere una volta al giorno. E’ stata approvata[xv] per pazienti adulti affetti da ipercolesterolemia primaria (familiare eterozigote e non familiare) o dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta: in associazione a una statina in pazienti non in grado di raggiungere gli obiettivi di colesterolo-lipoproteina a   bassa densita'  (Low density liprotein-cholesterol, LDL-C) con la dose massima tollerata di una statina oltre a ezetimibe; in monoterapia in pazienti intolleranti alle statine o nei quali ne è controindicato l’uso, e che non sono in grado di raggiungere gli obiettivi terapeutici di colesterolo LDL con il solo ezetimibe; nei pazienti già in trattamento con l’associazione di acido bempedoico e ezetimibe sotto forma di compresse distinte, con o senza statina.

 


q Questo farmaco è soggetto a monitoraggio addizionale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta.

 

 

Riferimenti

[i]. The Task Force for the management of dyslipidaemias of the European Society of Cardiology (ESC) and European Atherosclerosis Society (EAS). ESC/EAS guidelines for the management of dyslipidaemia. Eur Heart J. 2020 Jan 1;41(1):111–188.

[ii]. Fox KM, et al. Treatment patterns and low-density lipoprotein cholesterol (LDL-C) goal attainment among patients receiving high- or moderate-intensity statins. Clin Res Cardiol 2018; 107: 380–388.

[iii]. Kotseva K, et al. Lifestyle and impact on cardiovascular risk factor control in coronary patients across 27 countries: Results from the European Society of Cardiology ESC-EORP EUROASPIRE V registry. Eur J Prev Cardio. 2019;26(8):824–835.

[iv]. Ray KK, et al. Bays, H.E. Catapano, A.L. et al. Safety and Efficacy of Bempedoic Acid to Reduce LDL Cholesterol. N Engl J Med. 2019 Mar 14;380(11):1022–1032.

[v]. Goldberg AC, et al. Effect of Bempedoic Acid vs Placebo Added to Maximally Tolerated Statins on Low-Density Lipoprotein Cholesterol in Patients at High Risk for Cardiovascular Disease. The CLEAR Wisdom Randomized Clinical Trial. JAMA. 2019;322(18):1780–1788. doi:10.1001/jama.2019.16585.

[vi]. Laufs U, et al. Banach, M. Mancini, G.B.J. et al. Efficacy and Safety of Bempedoic Acid in Patients With Hypercholesterolemia and Statin Intolerance. J Am Heart Assoc. 2019 Apr 2;8(7):e011662. 4

[vii]. Ballantyne CM, et al. Banach, M. Mancini, G.B.J. et al. Efficacy and Safety of bempedoic acid added to ezetimibe in statin-intolerant patients with hypercholesterolemia: A randomized, placebo-controlled study. Atherosclerosis. 2018 Oct; 277:195–203

[viii]. Pinkosky SL, et al. Liver- specific ATP-citrate lyase inhibition by bempedoic acid decreases LDL-C and attenuates atherosclerosis. Nat Commun. 2016; 7:13457. DOI:10.1038/ncomms13457.

[ix]. Ballantyne, CM, et al. Bempedoic acid plus ezetimibe fixed-dose combination in patients with hypercholesterolemia and high CVD risk treated with maximally tolerated statin therapy. Eur J Prev Cardiol. 2020; doi 10.1177/2047487319864671.

[x]. Phan BAP, et al. Ezetimibe therapy: mechanism of action and clinical update. Vasc Health Risk Manag. 2012:8 415–427.

[xi] World Health Organisation, June 11, 2021. “Cardiovascular Disease (CVDs) https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/cardiovascular-diseases-(cvds)

[xiii] Italy’s health performance, 1990–2017: findings from the Global Burden of Disease Study 2017., The Lancet, Nov. 20, 2019

[xiv] Nilemdo, Determina n.20/2023 del 13 Gennaio 2023. Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.22 del 27-01-2023.

[xv] Nustendi, Determina n.21/2023 del 13 Gennaio 2023. Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.22 del 27-01-2023

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